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Oreste Ticozzi è commissario in una città di provincia. Appassionato di poesia, passa il tempo nell'ufficio della questura a scrivere versi. Finché gli capita il caso del delitto a scuola. Una professoressa, stimata pura come un agnello, un mattino viene trovata impiccata nei bagni dei maschi. Inizia così per Ticozzi e il suo aiutante Patanè una via crucis di indagini in cerca del colpevole tra le sfuriate della nuova sostituto procuratore, donna bella e raffinata, che considera i due sottoposti dei maschi incapaci e sessisti. Fra un interrogatorio e l'altro il commissario s'innamora, ricambiato, della professoressa Ferrara. Così il delitto a scuola porta Ticozzi alla sublimazione dell'amore e, dopo una serie di ipotesi errate e gran figuracce, a scoprire l'assassino. Il romanzo propone una forma di giallo ironico e induce riflessioni sui casi della vita: soprattutto su come uomini e donne, pur vivendo in società e in relazione, siano a volte perfetti sconosciuti a se stessi e agli altri.